Arteworld Newsletter - La storia dell’arte facile a cura di Dario Mastromattei
N.14 - Luglio 2023
Ed eccoci arrivati al 7° numero di LetterArte di quest’anno!
Siamo in piena estate, fa caldissimo e di certo non avrai voglia di leggere lunghe newsletter.
Ecco perché questa volta ho deciso di cambiare le cose e di riassumere ancora di più i post più importanti che ho realizzato questo mese.
Continua a leggere e fammi sapere che ne pensi.🙂
Il primo articolo che ho scritto a luglio è stato sul misterioso Flower Thrower di Banksy, il famosissimo street artist.
Il suo lavoro è diventato negli anni una vera e propria icona contro la guerra. Protagonista dell’opera è un manifestante pronto ad attaccare i suoi avversari, ma invece di avere tra le mani un’arma, ha un mazzo di fiori.
Poi ho scritto un post sulla Città che sale di Boccioni, un capolavoro futurista che condensa energia e dinamica della moderna vita in città.
Attraverso geometria e linee spezzate, l’artista cerca di catturare su tela movimento, velocità e frenesia.
Poi è stata la volta de La Belle Angèle di Gauguin.
Il ritratto non convenzionale di un’affascinante donna bretone. E proprio per via delle novità stilistiche, quando Gauguin l’ha presentata al pubblico, non è stata per niente apprezzata.
Oggi invece è un fantastico esempio di arte contemporanea.
Restando in tema di rivoluzione, ho scritto un post anche sull’Aquila con volpe di Ligabue.
Una scena brutale ed intensa, resa su tela attraverso colori vivaci ed audaci.
Poi sono tornato sul classico: La grande Odalisca di Ingres.
Il suo ritratto di una donna nuda sdraiata su un letto circondata da oggetti esotici. Un ritratto diventato celebre per eleganza ed atmosfera, in realtà cela un piccolo errore anatomico ormai conosciutissimo.
Questo mese ho anche parlato di un paio di opere dove il colore è protagonista assoluto.
La stanza rossa di Matisse e la Visione dopo il sermone di Gauguin sono due tele con toni fortissimi.
Nel primo caso il rosso è ipnotico ed avvolge tutta la scena, mentre nel secondo lavoro colori irreali diventano lo strumento per creare una potente immagine religiosa.
Verso la fine di luglio ho pubblicato un piccolo post sulla Cattedrale di Chartres di Corot: più che un quadro sembra una cartolina con toni delicati ed una pennellata leggerissima.
Spulciando un po’ nell’archivio dei vecchi post di Arteworld, ho notato che la Canestra di frutta di Caravaggio aveva poche immagini e poteva essere fatto meglio.
Così l’ho riscritto e sono certo che ora sia migliore.
Ho avuto il tempo di riscrivere anche un paio di post sui ritratti di Raffaello Sanzio, in particolare quello su La Muta e La Velata.
Ed ho chiuso il mese con la Natività di Piero della Francesca. Solo rianalizzandola mi sono reso conto di quanto fosse rivoluzionaria quest’opera.
L’artista sposta la scena da Betlemme alla campagna toscana, ed invece della classica notte stellata, a circondare il tutto c’è un forte sole estivo.
E questo è tutto.
Fammi sapere se questo formato ridotto ti è piaciuto o meno. Alla prossima!