LetterArte di Settembre: Arte Da Antichità
Un viaggio nell'arte antica per ricominciare la routine.
Arteworld Newsletter - La storia dell’arte facile
a cura di Dario Mastromattei
N.16 - Settembre 2023
Settembre è ricominciato, così come la scuola ed il lavoro. Non voglio aggiungere altro stress, quindi anche questo numero di LetterArte sarà in versione “ridotta”.
Sto testando questo formato già dallo scorso numero e da quello di Luglio. Fammi sapere se ti piace o se preferisci un formato integrale, più lungo ed approfondito lasciando un commento in fondo alla pagina.
Il primo post che ho scritto a Settembre è a proposito della Colazione in giardino di De Nittis. Ha collaborato a lungo con i macchiaioli e poi anche con gli impressionisti in Francia. La sua esperienza gli ha permesso di creare delle opere ibride.
In questo lavoro cattura un istante di tranquillità in famiglia, con la moglie di De Nittis ed il figlio che mangiano in giardino, mentre la tavola è apparecchiata e ci sono degli animali che si avvicinano nel tentativo di prendere qualche avanzo. I dettagli sono fantastici.
Poi sono tornato indietro al 760-750 a.C. con il Vaso del Dipylon (molti lo chiamano anche Anfora del lamento funebre). Un’opera antichissima ritrovata in una necropoli di Atene che racconta nei minimi dettagli il funerale di una nobile donna della città. Geometria e particolari hanno dato vita ad un capolavoro senza precedenti.
Poi ho analizzato l’affresco del Gioco del Toro di Cnosso, ancora più antico del Dipylon ma caratterizzato da colori vivaci e da un dinamismo eccezionale. Rappresenta alla perfezione un momento di sport dell’antichità.
Spulciando nell’archivio dei post che ho già realizzato sul blog, ho trovato la Madonna dei Garofani di Raffaello. Una piccola tavola di certo per un cliente privato. Ristudiando la sua storia ho scoperto parecchi particolari e dubbi riguardo la sua autenticità, ma che alla fine sono stati risolti.
Ho riscritto anche l’analisi del Bar delle Folies-Bergère di Manet, uno degli ultimi lavori in assoluto realizzati dall’artista. Quando il suo pubblico chiedeva opere storiche e mitologiche, lui ha presentato un momento della società parigina conteporanea. È stato un fiasco, ma oggi è uno dei lavori più famosi di tutti i tempi grazie ai suoi dettagli, colori e struttura.

Dopo Manet sono tornato di nuovo indietro nell’antichità ed ho analizzato la statua della Venere Capitolina. Purtroppo la versione originale è andata perduta, ma la copia conservata a Roma è in ottimo stato. La sua struttura è basata sull’Afrodite Cnidia di Prassitele ma quella Capitolina è stata una statua così ben realizzata che è diventata il modello per molte opere degli anni successivi.
Per concludere ho scritto un articolo sulla Maschera di Agamennone, una bellissima maschera funeraria ritrovata vicino Micene con alle spalle una storia leggendaria che ha fatto discutere a lungo.
E poi c’è l’Augusto di Prima Porta, un’imponente statua stracolma di dettagli che rappresenta l’Imperatore che indossa un’armatura decorata con le scene di vittoria contro il popolo dei Parti.
Saluti
Dopo questo tour nell’antichità è giunto alla fine anche questo numero di Settembre.
Grazie per aver letto!
Se ti è piaciuta la newsletter, puoi condividerla.
O se vuoi sostenere il progetto, puoi fare una donazione su PayPal.